131 épisodes
(15 h 20 min)
Épisodes
S2 E1 • Il Re e il generale Diaz
Al centro di questo primo appuntamento, due personaggi chiave per le sorti del primo conflitto, che Mieli analizza con il professor Marco Mondini: Vittorio Emanuele III, il re soldato, e il generale Armando Diaz, il duca della vittoria, chiamato dal sovrano l'8 novembre 1917 a sostituire il generale Luigi Cadorna come Capo di Stato Maggiore dell'esercito italiano dopo Caporetto. Nel momento peggiore del conflitto, in un clima di sfiducia e di diffidenza da parte degli alleati sulla determinazione dell'Italia a resistere e a riscattarsi dalla terribile sconfitta, il re soldato e il generale Diaz sapranno riportare l'esercito italiano sulla strada giusta, fino alla liberazione di Trento e Trieste e alla conclusione vittoriosa del conflitto.
Première diffusion : 29 octobre 2018
S2 E2 • L'odissea dei prigionieri
Sono 600 mila i soldati italiani fatti prigionieri durante la Prima Guerra Mondiale e portati nei campi di prigionia di Austria e Germania. Quasi 300 mila dopo la disfatta di Caporetto. Le condizioni della detenzione sono durissime, al punto che 100 mila di loro moriranno di malattie, di fame e di stenti. Una tragedia raccontata dal professor Alessandro Barbero e da Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente". L'Austria e la Germania, strette nella morsa del blocco navale imposto dai Paesi dell'Intesa, non riescono a sfamare i loro cittadini e i loro soldati, tantomeno le centinaia di migliaia di prigionieri che affollano i loro lager. Così chiedono al nemico di provvedere al loro sostentamento inviando aiuti alimentari. Francia e Inghilterra accettano, l'Italia no. Il governo italiano e il Comando supremo dell'esercito, in primo luogo il generale Cadorna, sono convinti, infatti, che molti soldati italiani abbiano disertato o si siano arresi al nemico senza combattere, specie a Caporetto. Così la decisione di non inviare aiuti serve a punire i prigionieri, certo, ma anche a dissuadere i soldati ancora in guerra dall'assumere lo stesso comportamento. Per i prigionieri che sopravvivranno e torneranno in patria il rientro sarà difficile. In molti casi verranno accolti come dei traditori.
Première diffusion : 30 octobre 2018
S2 E3 • Trento e Trieste
La rivendicazione territoriale su Trento e Trieste è uno dei motivi per cui l'Italia entra nel primo conflitto mondiale. I primi di novembre del 1918 avviene lo sfondamento delle linee austroungariche, con la decisiva vittoria di Vittorio Veneto, e il 3 novembre le due città vengono occupate dai soldati italiani: l'esercito del generale Diaz entra nelle strade accolto da una popolazione stremata ma festosa. Lo stesso giorno l'Italia firma l'armistizio con l'Austria Ungheria. Il 4 novembre sui tetti delle due città sventola il tricolore. Una pagina di storia ripercorsa dal professor Antonio Gibelli con Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente". Molti irredentisti (gli italiani di nazionalità austroungarica che sognavano la liberazione) hanno perso la vita in guerra, come il trentino Cesare Battisti o il capodistriano Nazario Sauro, e non hanno visto realizzato il proprio sogno; per altri, quelli tornati a casa come il triestino Giani Stuparich, è il coronamento di una lunga battaglia.
Première diffusion : 31 octobre 2018
S2 E4 • Mutilati del corpo e dell'anima
Nella Grande guerra intere generazioni morirono nelle trincee, sotto le bombe dell'artiglieria e i proiettili delle mitragliatrici. Solo in Italia 600 mila morti, un milione di feriti gravi, tra cui 500mila mutilati. Sono numeri mai visti prima, come raccontano la professoressa Barbara Bracco e Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente". I proiettili dilaniavano i corpi, frantumavano gli arti, distruggevano i volti. La classe medica non aveva mai visto simili devastazioni fisiche, al punto che i sanitari impegnati in prima linea ebbero enormi difficoltà a fronteggiare gli orrori della guerra. Già dopo i primi mesi la sanità militare è al collasso al punto che vengono mobilitati per il fronte anche gli studenti di medicina. Ma sarà proprio la necessità di far fronte a questa carneficina che paradossalmente promuoverà progressi importantissimi in campo medico. E' evidente all'Istituto ortopedico Rizzoli (IOR) di Bologna dove sono conservati documenti di grande valore storico e clinico: sono le cartelle cliniche dei ricoverati provenienti dai fronti del Carso e del Trentino fra il 1915 e il 1922. Ma non ci sono soltanto i feriti da arma da fuoco o da schegge di bomba. Ci sono anche quelli che sono stati chiamati i mutilati dell'anima. I giorni passati in trincea al gelo accanto a cadaveri ed escrementi tra le bombe e le raffiche di mitraglia producono shock e comportamenti mai visti prima dai medici. Le diagnosi sono le più diverse: neuropatie, neurastenia, isterismo, mutismo da choc, stati depressivi, stati di eccitamento, epilessia psichica, alcolismo cronico, paranoia, demenza precoce. Molti di questi disgraziati vengono inviati nel manicomio di Reggio Emilia dove psichiatri impreparati non possono che rispedirli al fronte o accusarli di simulazione. Moltissimi saranno per questo fucilati.
Première diffusion : 1 novembre 2018
S2 E5 • Il mito del combattente
Fin dai primi mesi della Grande Guerra si assiste, un po' in tutti i paesi coinvolti, a una "glorificazione" della figura del combattente. In lui non solo sono riposte le sorti del conflitto, ma diventa anche un modello di uomo per la società e la cultura del paese. In questa puntata di "Passato e Presente", Paolo Mieli ne parla con il professor Giovanni Sabbatucci. In Italia il mito del combattente è sfruttato intensamente dalla macchina propagandistica. Immagini e slogan che esaltano gli ex soldati generano in molti la certezza che proprio i combattenti saranno i capofila del rinnovamento politico e morale del dopoguerra. Un rinnovamento che tenterà di interpretare l'Associazione Nazionale Combattenti, nata nel 1919 accanto all'Opera Nazionale Combattenti, ma che si scontrerà ben presto con la visione diversa portata dal fascismo.
Première diffusion : 2 novembre 2018
S2 E6 • Stupor mundi o anticristo?
Federico di Svevia, imperatore del Sacro Romano Impero: da sempre è considerato uno dei personaggi più affascinanti della storia europea. L'uomo più eccezionale del suo tempo, per interessi, cultura e capacità di vedere un mondo nuovo. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Alessandro Barbero in questa puntata di "Passato e Presente". Lo "stupor mundi", come Federico venne definito, stupisce i suoi contemporanei, è amato e adorato, ma alle tante opinioni positive fanno da contraltare altrettante negative. Per i detrattori Federico II è addirittura l'Anticristo. Una contraddizione che sembra la cifra della sua esistenza, quella di uomo capace di tutto e del contrario di tutto: di organizzare una crociata e di essere scomunicato; di cacciare i musulmani dalla Sicilia e di fondare una città islamica in Puglia. Il giudizio su di lui continua a dividere anche gli storici contemporanei, che oscillano tra visioni superomistiche e interpretazioni che cercano di ricondurre la sua immagine a un'improbabile normalità.
Première diffusion : 5 novembre 2018
S2 E7 • Hoover e l'Fbi
Per quasi cinquant'anni è stato al comando incontrastato dell'Fbi, il servizio di sicurezza del più importante paese del mondo: gli Stati Uniti d'America. Uomo spregiudicato, dai metodi a cavallo tra il lecito e l'illecito, John Edgard Hoover, è il potentissimo ed eterno capo dell'Fbi, dal 1926 al 1974. Un personaggio che Paolo Mieli racconta con il professor Mauro Canali in questa puntata di "Passato e Presente". Hoover ha lavorato con otto presidenti, ha vissuto il proibizionismo e l'era dei grandi gangster, la grande depressione del '29, la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra Fredda, il Maccartismo, le contestazioni giovanili degli anni '60. Qualcuno l'ha definito "la peggior canaglia d'America" eppure Hoover rimane una delle figure più controverse, ambigue e affascinanti della storia del XX secolo.
Première diffusion : 6 novembre 2018
S2 E8 • Mario Scelba, lo stratega della celere
Il nome di Mario Scelba è strettamente legato all'esperienza come ministro dell'Interno negli anni roventi del secondo dopoguerra. Sei anni che vedono il politico siciliano misurarsi con la riorganizzazione delle forze dell'ordine in termini di uomini, mezzi e strategie. In particolare, spicca l'impiego, portato alla massima efficienza, dei reparti mobili della Celere. In questa puntata di "Passato e Presente", Paolo Mieli ne parla con il professor Ernesto Galli della Loggia. Altrettanto importante, però, è il percorso politico di Scelba che muove i primi passi a Caltagirone, con il fondamentale sostegno del concittadino don Luigi Sturzo, fondatore e primo segretario del Partito Popolare. La vicinanza politica a Sturzo segnerà in modo indelebile il cammino di Scelba prima nel Partito Popolare e poi nella Democrazia Cristiana.
Première diffusion : 7 novembre 2018
S2 E9 • La Repubblica di Weimar
La Repubblica di Weimar rappresenta una parabola all'interno della storia della Germania e dell'Europa. Una parabola tra la fine della Grande Guerra, di cui porta i segni lungo tutto il suo corso, e la presa del potere nazionalsocialista che ne decreta la fine. Un periodo che il professor Giovanni Sabbatucci analizza con Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente". Weimar è un laboratorio politico, istituzionale, sociale e artistico, attraversato dalle tensioni della modernità. La sua storia dura quattordici anni e può essere suddivisa in tre fasi principali: la prima, dal 1918 al 1923, dominata dalle difficoltà poste dall'uscita dal conflitto, dalla firma del durissimo Trattato di pace con gli Alleati, dal biennio rivoluzionario, dalla crisi della Ruhr e dall'iperinflazione; la seconda, dal 1924 al 1929, i cosiddetti anni d'oro della Repubblica, che vedono il superamento della spirale inflazionistica e dell'isolamento tedesco, inaugurando così un periodo di distensione internazionale e di grande fioritura artistica. La terza fase, l'ultima, dal 1930 al 1933, in cui il vento della destra autoritaria soffia sempre più forte sulle deboli istituzioni democratiche e fino a portare alla nomina a cancelliere del nemico numero uno della Repubblica: Hitler.
Première diffusion : 8 novembre 2018
S2 E10 • La notte dei cristalli
L'orrore inizia nella notte del 9 novembre 1938. Con premeditato cinismo da parte dei gerarchi nazisti, e con il diffuso consenso della popolazione ubriacata dalla propaganda antisemita, viene prima favorito e poi apertamente scatenato l'assalto alle case, alle fabbriche, ai negozi degli ebrei. Tutto viene contrassegnato con il marchio di infamia della stella gialla e la scritta "Achtung Juden". Una pagina buia della storia riletta dal professor Emilio Gentile e da Paolo Mieli a "Passato e Presente". Le violenze dilagano rapidamente in tutte le città del Reich, non solo in Germania, ma anche in Austria e Cecoslovacchia. E' la data che segna l'inizio della fese più violenta delle persecuzioni antisemite condotte dai nazisti. In ventiquattro ore, trentamila ebrei vengono arrestati, spinti sui treni e inviati nei campi di concentramento. Novantuno persone vengono uccise, 267 sinagoghe incendiate, 7.500 negozi distrutti. La strage passerà alla storia come la "notte delle vetrine infrante" o la "notte dei cristalli", die Kristallnacht.
Première diffusion : 9 novembre 2018
S2 E11 • La repubblica napoletana
1798 le armate francesi attraversano l'Europa e portando i principi e i valori della rivoluzione e della repubblica. Napoleone Bonaparte ha cerato Repubbliche sorelle ispirate a quelle gicobine. Cosa accade a Napoli?
Première diffusion : 12 novembre 2018
S2 E12 • La guerra d'Etiopia e la Chiesa
3 ottobre 1935. Le truppe italiane avanzano in territorio etiope. Senza una formale dichiarazione di guerra, inizia un'imponente guerra coloniale. Più di mezzo milione di soldati vengono impegnati nel conflitto. Una pagina della nostra storia riletta dal professor Alberto Melloni e da Paolo Mieli a "Passato e Presente". L'Italia preparava da mesi l'intervento militare, mesi nei quali la diplomazia internazionale aveva provato inutilmente a far recedere Mussolini dal suo intento. Anche il Papa Pio XI aveva espresso perplessità verso il conflitto, ma poi la ferma reazione del Duce e la posizione del clero italiano, che appoggia quasi all'unanimità la guerra, spingeranno Pio XI a mantenere un profilo basso e prudente. Sono pochi coloro che si rendono conto che proprio mentre il regime tocca il punto più alto di popolarità, è cominciato il rovinoso percorso verso la Seconda Guerra Mondiale.
Première diffusion : 13 novembre 2018
S2 E13 • Fenoglio e la Resistenza tra le righe
Il 25 aprile 1945 l'Italia è finalmente libera dall'oppressione nazifascista. La Resistenza ha dato un contributo fondamentale alla lotta di liberazione ma se nell'immediato dopoguerra il racconto delle imprese partigiane fiorisce immediatamente, già negli anni Cinquanta resta ai margini del dibattito pubblico, soffocato dalle tensioni politiche interne e internazionali. Sarà soprattutto lo scrittore-partigiano Beppe Fenoglio a trovare le parole giuste per raccontare la Resistenza, in particolare con "Una questione privata", il romanzo pubblicato nel 1963 che per molti, a partire dallo stesso Calvino, rappresenta l'opera che tutti i partigiani avevano sognato di scrivere. A "Passato e Presente", Paolo Mieli e la professoressa Chiara Colombini analizzano la figura di Fenoglio e il ruolo di precursori di quei letterati che nelle loro pagine hanno descritto con autenticità ed immediatezza la complessità dell'esperienza e della guerra partigiana.
Première diffusion : 14 novembre 2018
S2 E14 • Elezioni in America 1952 Eisenhower - Stevenson
Stati Uniti, 1952. Nel pieno della guerra di Corea e nell’infuocato clima della guerra fredda, gli americani devono eleggere il nuovo Presidente. I due candidati impegnati a contendersi la Casa Bianca sono il repubblicano Dwight Eisenhower e il democratico Adlai Stevenson. Da un lato il popolare generale della seconda guerra mondiale, lo stratega dello sbarco in Normandia; dall'altro il governatore dell’Illinois, l’intellettuale liberal dai grandi ideali e dalla grande abilità retorica. È una campagna elettorale che passerà alla storia, perché c'è un nuovo mezzo di comunicazione a influenzare l'esito della competizione: la televisione. E con essa, la possibilità di realizzare degli spot elettorali. Eisenhower si serve di un’agenzia pubblicitaria che confeziona dei messaggi brevi che lo vedono protagonista, Stevenson, invece, non vuole comparire negli spot, convinto che i candidati non si possano “vendere” al pubblico come fossero saponette. Chi avrà ragione? E cosa significa quest'elezione per il rapporto tra televisione e politica?
Première diffusion : 15 novembre 2018
S2 E15 • Panagulis e la Grecia dei Colonnelli
Nel 1967 il "golpe dei colonnelli" instaura in Grecia una dittatura militare. Presto l'uomo forte del regime diventa Giorgio Papadopoulos, che reprime duramente qualunque forma di opposizione. Alessandro Panagulis è un ufficiale che decide di disertare perché considera un tradimento servire l'esercito di una dittatura. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Mauro Canali in questa puntata di "Passato e Presente". Panagulis entra in clandestinità e organizza un attentato a Papadopoulos, che però fallisce. Viene arrestato e torturato, processato e condannato a morte. Ma la pena viene sospesa e lui viene sepolto per cinque anni in una cella minuscola. Ma Panagulis non si piega, affronta i suoi aguzzini in modo spavaldo. Per la Grecia è il simbolo della Resistenza, e in tutto il mondo si manifesta per lui. Nel 1973 il regime, ormai al tramonto, lo libera in seguito a un'amnistia. Panagulis conosce Oriana Fallaci, con cui inizia una relazione intensa e tormentata. Tornata la democrazia si presenta alle elezioni ed entra in parlamento, dove conduce una lotta contro i politici collusi col vecchio regime. Forse è quest'ultima battaglia a condurlo alla morte, il 1° maggio 1976, in un misterioso incidente stradale da molti interpretato come un omicidio politico.
Première diffusion : 16 novembre 2018
S2 E16 • Robespierre l'incorruttibile
Considerato da alcuni il primo dittatore moderno e da altri il grande martire della Rivoluzione, per tutti è l'incorruttibile, uomo di straordinaria fermezza. Di Maximilien Robespierre parlano il professor Gilles Pècout e Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente". Il suo nome è inscindibilmente legato agli eventi rivoluzionari che hanno segnato la storia d'Europa. Prima avvocato di provincia e poi leader carismatico, convinto sostenitore della Costituzione ma anche teorico del Terrore, Robespierre è una delle figure più controverse della modernità, che continua a dividere gli studiosi e ad alimentare intorno alla propria persona un mito. Ricostruire un ritratto oggettivo di Robespierre è difficile quanto muoversi tra le contraddizioni e le ambiguità dell'uomo.
Première diffusion : 19 novembre 2018
S2 E17 • La Resistenza e le donne
Estate 1943, comincia la lotta partigiana, tra i combattenti molte donne che conquistano, nel corso dei mesi, rispetto e riconoscenza anche da parte di grandi intellettuali come Leo Valiani e Alessandro Galante Garrone. In questa puntata di "Passato e Presente", Paolo Mieli ne parla con la professoressa Barbara Berruti. Nonostante il contributo alla Resistenza, però, già in occasione dei grandi festeggiamenti per la liberazione, il 25 aprile 1945, si assiste a un chiaro tentativo di minimizzare il ruolo delle donne: le grandi aspettative di emancipazione devono essere messe da parte. Saranno riprese alla metà degli anni sessanta anche attraverso uno storico documentario di Liliana Cavani prodotto dalla Rai: "La donna nella resistenza". E' l'inizio di una riscoperta che incrocerà inevitabilmente i movimenti di liberazione e di emancipazione delle donne degli anni successivi.
Première diffusion : 20 novembre 2018
S2 E18 • Fidel Castro entra all'Avana
Il 2 gennaio 1959, Fidel Castro e i "Barbudos" entrarono all'Avana. Chi erano i protagonisti e quale la storia di una rivoluzione che è entrata nell'immaginario collettivo?
Première diffusion : 21 novembre 2018
S2 E19 • L'adulterio femminile non è più reato
In Italia l'adulterio femminile è stato considerato reato fino al 1969: prima di allora le donne che tradivano il marito rischiavano la denuncia e la galera. Una realtà che la professoressa Silvia Salvatici e Paolo Mili raccontano in questa puntata di "Passato e Presente". La doppia morale attribuiva una colpa più grave alle donne rispetto agli uomini e il tradimento femminile veniva condannato anche socialmente. L'adulterio creava scandalo e se il personaggio era pubblico come Fausto Coppi, la sua storia d'amore con l'adultera Giulia Occhini, riempiva le pagine dei giornali. Il miracolo economico però, cambiò l'Italia e i costumi degli italiani. Le donne furono le prime a cogliere la trasformazione e a rivendicare un nuovo ruolo nella società. Il 1968 e il movimento studentesco daranno l'opportunità alle femministe di scendere in piazza e far sentire la loro voce, per rivendicare diritti ed emancipazione.
Première diffusion : 22 novembre 2018
S2 E20 • Il giuramento di fedeltà al fascismo
E' il 1923: a pochi mesi dalla Marcia su Roma e dall'instaurazione del primo governo Mussolini, il neoministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile vara la riforma integrale della scuola, "la più fascista delle riforme". In questa puntata di "Passato e Presente", Paolo Mieli ne parla con la professoressa Alessandra Tarquini. Nel giro di pochi anni l'impianto gentiliano risulterà inadeguato rispetto alle esigenze del Fascismo divenuto nel frattempo Regime totalitario: scuola, università e accademie di cultura diventano terreno di propaganda mescolando forza e consenso, intimidazioni e lusinghe. Ma imporre riti, slogan, programmi non era sufficiente. Bisognava "fascistizzare" il corpo docente. Con un'iniziativa senza precedenti, il Regio Decreto 1227 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l'8 ottobre 1931 obbliga tutti i professori universitari a giurare fedeltà al Regime Fascista. Da tutti i rettorati d'Italia partono le lettere che invitano i docenti a presentarsi per il giuramento: chi non firma perderà istantaneamente la cattedra e ogni incarico pubblico. Alla fine, su 1225 docenti universitari solo 12 hanno il coraggio di opporsi rifiutando il giuramento, condannandosi alla disoccupazione, all'ostracismo sociale e alla solitudine umana. Sarà una vittoria per il regime, una sconfitta per la libertà di pensiero e accademica.
Première diffusion : 23 novembre 2018
S2 E21 • Aureliano e la difesa dell'Impero
Nel III secolo d. C. l’ impero romano è scosso da una crisi che ne anticipa la fine dell’unità. Una crisi innescata da pesanti epidemie, ma soprattutto dai barbari che premono ai confini dell’ Impero . E’ il periodo dell’anarchia militare: l’esercito sceglie imperatori-soldato.
Première diffusion : 26 novembre 2018
S2 E22 • Leo Longanesi. Una voce controcorrente
Personalità eccentrica e sempre fuori dagli schemi, Leo Longanesi è stato molte cose nella sua vita: giornalista, pittore, sceneggiatore, umorista, ma soprattutto maestro di almeno due generazioni di intellettuali. In questa puntata di "Passato e presente", il professor Francesco Perfetti e Paolo Mieli ripercorrono la sua biografia a partire dalle grandi avventure editoriali come le riviste: "L'Italiano", "Omnibus" e "Il Borghese", fino alla fondazione della casa editrice che ancora oggi porta il suo nome.
Première diffusion : 28 novembre 2018
S2 E23 • La conferenza di Teheran
La prima occasione di confronto tra i tre Grandi della Seconda guerra mondiale - Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill e Joseph Stalin - è la Conferenza di Teheran che prende il via 28 novembre 1943. Un evento raccontato, in questa puntata, dal professor Mario del Pero con Paolo Mieli. Il Presidente degli Stati Uniti d'America, il Primo Ministro di Gran Bretagna e il Premier dell'Unione Sovietica discutono del futuro assetto del continente europeo dopo che i nazisti saranno stati sconfitti, gettando le basi per la spartizione della Germania in zone di influenza. Nella capitale persiana, i tre grandi leader alleati definiscono anche la strategia da adottare nella fase finale della guerra, pianificando, tra l'altro, l'operazione Overland: il grande sbarco in Normandia che cambierà il corso della Seconda guerra mondiale.
Première diffusion : 29 novembre 2018
S2 E24 • Bourguiba, il padre della Tunisia
Dopo decenni di lotta, nel 1956 Habib Bourguiba conduce la Tunisia all'indipendenza, conquistandosi per sempre il titolo di "padre della Tunisia". Un personaggio raccontato dalla professoressa Leila El Houssi con Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente". Il paese nordafricano era un protettorato francese dal 1881. Bourguiba ottiene l'indipendenza senza spargimenti di sangue, cosa che gli fa ottenere le simpatie del mondo occidentale, insieme all'impronta fortemente laica che dà al suo programma di riforme. Abolisce la poligamia, elimina l'istituto del ripudio, solo maschile, e introduce il divorzio, dando alle donne tunisine un grado di emancipazione di tipo europeo. Nei trent'anni di presidenza Bourghiba modernizza la Tunisia e la battaglia più dura sarà quella di fare uscire il paese dalla condizione di sottosviluppo economico. Non ci riuscirà mai pienamente e per sedare le numerose rivolte sociali dovrà spesso inasprire i tratti autoritari del suo regime monopartitico. Gli ultimi dieci anni, segnati anche dall'invecchiamento e dalla malattia, vedranno progressivamente indebolire il suo potere, fino al colpo di mano con cui Ben Ali, il 7 novembre 1987, lo deporrà dalla presidenza e prenderà il suo posto.
Première diffusion : 29 novembre 2018
S2 E25 • La strage di Avola
E' il 1968: da metà novembre ad Avola, in provincia di Siracusa, è in corso lo sciopero dei braccianti. I lavoratori chiedono l'eliminazione delle gabbie salariali e l'uniformità negli orari di lavoro. Inutilmente. Una pagina di storia che il professo Agostino Giovagnoli rilegge con Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente". Davanti alle proteste, gli agrari fanno muro senza offrire nessuna concessione. La protesta s'infiamma e il 2 dicembre i braccianti esasperati bloccano la statale per Noto. La polizia interviene. Prima con i lacrimogeni, poi con i fucili. Due braccianti, Angelo Sigona e Giuseppe Scibilia restano uccisi, i feriti sono 48. È una strage. In terra vengono raccolti centinaia di bossoli. Sdegno e rabbia attraversano tutto il Paese e Avola diventa un simbolo nella lotta dei lavoratori per il riconoscimento dei diritti e delle libertà sindacali.
Première diffusion : 30 novembre 2018
S2 E26 • Garibaldi in Sicilia
Giuseppe Garibaldi: probabilmente l'eroe nazionale che più di ogni altro ha inciso sull'immaginario pubblico e privato degli italiani. Quando si parla dell'eroe dei due mondi è difficile scindere la figura mitica da quella storica, soprattutto nel racconto dell'impresa che lo ha consacrato come uno dei grandi protagonisti del Risorgimento italiano. Paolo Mieli e il professor Gilles Pècout raccontano l'impresa dei Mille a partire dalla notte tra il 5 e il 6 maggio del 1860, quando due piroscafi, il Lombardo e il Piemonte, salpano da Quarto per raggiungere la Sicilia.
Première diffusion : 3 décembre 2018
S2 E27 • Galeazzo Ciano, la parabola tragica
Il matrimonio con Edda, primogenita di Benito Mussolini, segna in modo significativo la vicenda umana e la carriera politica di Galeazzo Ciano. Un personaggio analizzato dal professor Ernesto Galli della Loggia e da Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente". Prima come diplomatico, poi come capoufficio stampa e ministro, Ciano spicca il volo. Detestato dagli altri gerarchi che vedono in lui il favorito, la nomina nel 1937 a Ministro degli Esteri attira su di lui una nuova dose di ostilità e sarcasmo. Di lì a poco inizierà la fase discendente della sua parabola, che attraverso l'alleanza con la Germania di Hitler e la catastrofe della guerra, svolge il suo filo tragico fino al 25 luglio del 1943, giorno in cui Ciano, insieme alla maggioranza del Gran Consiglio, vota contro il Duce. Una decisione che gli costerà prima l'arresto e poi il plotone d'esecuzione, l'11 gennaio del 1944.
Première diffusion : 4 décembre 2018
S2 E28 • 1969. Il viaggio di Nixon a Roma
Il 27 febbraio 1969 il 37° presidente degli Stati Uniti d'America, Richard Nixon, arriva in viaggio diplomatico a Roma. E' una delle tappe del suo viaggio in Europa, il cui obiettivo è illustrare agli alleati della Nato il nuovo corso della politica estera statunitense. La superpotenza occidentale attraversa un momento critico: sono trascorsi tre anni dall'inizio della guerra in Vietnam e sono già morti 30 mila soldati, la protesta interna e internazionale è esplosa, i rapporti diplomatici con la Cina e la Russia sono ai minimi storici. Nixon contrappone il disegno della "Grande Distensione" e la possibilità di successo del dialogo bipolare. In questa puntata di "Passato e Presente", il professor Umberto Gentiloni, con Paolo Mieli, analizza il contesto storico che accompagna due giorni di intensi colloqui in un quadro politico complicato e in un clima reso incandescente dalla protesta del movimento studentesco.
Première diffusion : 6 décembre 2018
S2 E29 • Enrico IV: l'abiura e il trono
Nel corso del Cinquecento la Francia è lacerata da violente guerre di religione tra cattolici e protestanti che indeboliscono la monarchia, già minacciata dalla volontà espansionistica della Spagna. Enrico di Borbone, protestante, sale al trono con il nome di Enrico IV dopo essersi convertito al cattolicesimo. Con il famoso "editto di Nantes" del 1598, che stabiliva la libertà di coscienza e la libertà di culto in tutto il regno, riesce a riportare la pace in Francia e a ristabilire l'unità del paese e il prestigio della monarchia. In questa punta "Passato e Presente", Paolo Mieli ne parla con il professor Alessandro Barbero.
Première diffusion : 7 décembre 2018
S2 E30 • La dichiarazione universale dei diritti umani
Il 10.12.1948 Eleanor Roosevelt annunciava, davanti all'Assemblea delle Nazioni Unite a Parigi, l'approvazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani con l'augurio che diventasse la "Magna Carta" degli uomini di tutto il mondo.
Première diffusion : 10 décembre 2018
S2 E31 • Ovidio il poeta scomodo
Chi è Ovidio, uno dei massimi poeti dell'età augustea?
Première diffusion : 11 décembre 2018
S2 E32 • 1908: Il terremoto di Messina
28 dicembre 1908. È l'alba quando una scossa del settimo grado della scala Richter fa tremare la terra tra Messina e Reggio Calabria. Il sisma devasta le due città. È il più grande terremoto della storia italiana, uno dei più devastanti della storia mondiale. Una tragedia raccontata dal professor Lucio Villari con Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente". Le notizie dell'accaduto arrivano a Roma solo la sera del 28 dicembre. Il governo in carica, presieduto da Giovanni Giolitti, si mobilita immediatamente, ma il disastro ormai è avvenuto. Le vittime saranno oltre centomila. Navi russe e inglesi, di stanza nel Mediterraneo, si precipitano a portare soccorso. Nei giorni successivi, da ogni parte del mondo arrivano aiuti, viveri, vestiti, denaro. Ci vorranno anni affinché le due città possano risollevare la testa. Insieme al professor Villari l'analisi dei fatti e le conseguenze sociali e politiche che hanno reso questo terribile episodio una data spartiacque della storia italiana.
Première diffusion : 11 décembre 2018
S2 E33 • Elezioni in America 1964: Johnson-Goldwater
Stati Uniti, 1964: a pochi mesi dalla tragedia di Dallas, il Paese è in lutto per l'omicidio del presidente Kennedy. A sostituirlo alla Casa Bianca è il vicepresidente Lyndon Johnson, che riesce a far approvare la storica legge sui diritti civili, voluta dal suo predecessore. Si avvicinano le elezioni presidenziali; Johnson si candida, proponendo agli americani la "Great Society" ossia l'obiettivo di una società dove la ricchezza vada di pari passo con la giustizia sociale e la solidarietà. Gli si contrappone il repubblicano Barry Goldwater, senatore dell'Arizona, che si è opposto alla legge per i diritti civili e che molti giudicano un pericoloso estremista in politica interna, nonché guerrafondaio. In questa puntata di "Passato e Presente", Paolo Mieli affronta con la professoressa Raffaella Baritono questo passaggio della storia americana, che si snoda nello scenario della Guerra Fredda e delle battaglie per i diritti civili in patria. Gli spot elettorali rispecchiano la forte contrapposizione tra i due candidati. Quelli di Johnson mirano a instillare negli elettori la paura di un Goldwater che porterà l'America alla Guerra nucleare, mentre lo sfidante cerca in tutti i modi di difendersi. L'esito è una vittoria a valanga per Johnson, la più ampia dal 1820.
Première diffusion : 13 décembre 2018
S2 E34 • San Paolo e la Chiesa
Paolo di Tarso, ebreo convertito al Cristianesimo, non ha mai personalmente conosciuto Gesù di Nazareth, ma è stato il suo più instancabile missionario. Non ha esitato a scontrarsi, nel corso del Concilio di Gerusalemme, con gli apostoli più vicini a Gesù, Giacomo e Pietro. Ha ribadito l’universalità del messaggio di Cristo, svincolandolo dal rispetto della legge mosaica. Con i suoi scritti ha contribuito in maniera decisiva, a diffondere il Cristianesimo per tutto l’Impero Romano, tanto che qualcuno lo ritiene il vero fondatore di questa religione. Paolo Troverà la morte a Roma, durante le persecuzioni dell’imperatore Nerone, ma il suo pensiero teologico, che è alla base della riforma Protestante, fa discutere e riflettere ancora oggi.
Première diffusion : 14 décembre 2018
S2 E35 • L'Imperatore Diocleziano
Gaio Aurelio Valerio Diocleziano si proclama imperatore, davanti alle truppe, il 20 novembre del 284 d.c., durante la crisi politica del III secolo, segnata da cinquant'anni di anarchia militare. Per gestire l'enormità dell'impero, Diocleziano fonda prima la diarchia, con il suo fedele compagno di battaglie Massimiano, e poi la tetrarchia con due cesari e due augusti. L'obiettivo è creare un potere che possa difendere l'impero sia dai nemici esterni che premono su vari fronti, sia dai nemici interni, i cristiani e i manichei. Diocleziano avvia numerose riforme fiscali e amministrative, ma dopo 21 anni al potere, nel 305, nel pieno del successo, abdica e si ritira a Spalato. Un gesto che resta un enigma per i suoi contemporanei.
Première diffusion : 7 janvier 2019
S2 E36 • La Francia di Charles De Gaulle
Il generale Charles De Gaulle: un uomo molto discusso, ma anche il personaggio centrale della Francia degli anni '40. In questa puntata di "Passato e Presente", Paolo Mieli ne parla con il Professor Giovanni Sabbatucci. Per i francesi, che lo eleggono nel 1945 capo del governo provvisorio, è il salvatore della patria. Ma, infastidito dalla dialettica tra i partiti politici e dai riti della democrazia parlamentare, un anno dopo la sua elezione lascia ogni responsabilità di governo. Nel 1958 sarà la guerra d'indipendenza algerina a riportare De Gaulle al centro della scena politica nazionale, proprio in uno dei momenti più difficili della storia francese. Nel dicembre del 1958 viene eletto Presidente della Quinta Repubblica francese, carica che ricoprirà fino al 1969.
Première diffusion : 8 janvier 2019
S2 E37 • Alle radici dell'immigrazione
Quando è iniziata l'immigrazione straniera di massa verso l'Italia? E' la domanda al centro di questa puntata di "Passato e Presente". Ospite di Paolo Mieli, la professoressa Silvia Salvatici che ripercorre le tappe fondamentali della storia dell'immigrazione in Italia. I flussi in arrivo nel nostro Paese non sono un fenomeno recente. L'analisi storica rivela una dinamica consolidata da almeno cinquant'anni, con una crescita esponenziale negli ultimi venticinque. Il racconto inizia quando, a partire dalla fine degli anni Sessanta, si insedia in Sicilia una folta comunità di pescatori e braccianti tunisini. Le forti tensioni sociali scaturite da quella prima immigrazione portano ai primi interventi legislativi in tema di cittadinanza e accesso al lavoro, accompagnati dai primi respingimenti. Nel 1988 l'uccisione a Villa Literno del sudafricano raccoglitore di pomodori Jerry Masslo, suscita un moto di indignazione popolare e segnala nascita dei movimenti antirazzisti in Italia. La legislazione si adegua ai cambiamenti della società e cerca di regolare la materia dei flussi migratori. L'arrivo della nave Vlora al porto di Bari l'8 agosto del 1991, carica di oltre 10mila albanesi, segna l'inizio di una nuova fase migratoria e un mutamento profondo nella percezione che gli italiani hanno degli immigrati.
Première diffusion : 9 janvier 2019
S2 E38 • La ritirata di Russia
Il 22 giugno 1941 scatta l'operazione Barbarossa. Le armate del III Reich invadono l'Unione Sovietica. Mussolini, alleato di Hitler, non vuole restare a guardare e invia sul fronte russo un corpo di spedizione di 60 mila uomini a cui si aggiungono un anno dopo altri 220 mila soldati. In questa puntata "Passato e Presente", il professor Marco Mondini e Paolo Mieli approfondiscono questa pagina della nostra storia facendo particolare riferimento all'immagine di quell'evento tramandataci dalla memoria. La partecipazione italiana alla campagna di Russia si rivela subito un azzardo. Mezzi insufficienti e risorse inadeguate all'enorme sforzo bellico sono alla base di una rovinosa disfatta che culmina in una drammatica e disastrosa ritirata. Tra morti e dispersi il bilancio delle perdite e di oltre 90 mila uomini.
Première diffusion : 10 janvier 2019
S2 E39 • Enrico Mattei, la sfida del petrolio
Enrico Mattei è stato uno dei grandi protagonisti del "miracolo economico" italiano. Nominato commissario liquidatore dell'Agip nel 1945, Mattei si rende conto delle potenzialità dell'azienda e decide di salvarla e rilanciarla, confortato anche dai ritrovamenti di metano in Val Padana. Nel 1953 viene eletto presidente dell'Ente Nazionale Idrocarburi, per la cui creazione si è molto battuto, e gestisce di fatto la politica energetica dell'Italia. Con l'ENI, negli anni '50, Mattei cerca di opporsi al cartello delle "sette sorelle" per l'approvvigionamento petrolifero nei paesi arabi, ma il 27 ottobre 1962 muore in un misterioso incidente aereo in provincia di Pavia. Un incidente su cui si sono addensati molti dubbi, ma su cui le autorità giudiziaria non è riuscita a stabilire una verità certa.
Première diffusion : 11 janvier 2019
S2 E40 • Caligola l'eccesso al potere
Terzo imperatore di Roma, Gaio Cesare Germanico, detto Caligola, è descritto dagli autori antichi scellerato, crudele e incapace di comprendere il ruolo che rivestiva. Un’immagine spietata e spesso estrema, che solleva però molti dubbi. Le informazioni esistenti su Caligola arrivano principalmente dal biografo Svetonio, molto attento al “gossip” dell’epoca, spesso a scapito della veridicità dei fatti. Gran parte del materiale ha infatti scarsa rilevanza storica e in realtà poco ha a che fare con le azioni reali di Caligola.
Première diffusion : 14 janvier 2019
S2 E41 • La fine dell'impero ottomano
I decenni che dalla fine dell'800 alla prima guerra mondiale portarono alla dissoluzione dell'impero ottomano e alla nascita della repubblica turca nel 1923, in un crescente processo di globalizzazione. La storia della Turchia di quel periodo viene riletta dai tentativi di riforma delle strutture imperiali alle spinte secessioniste dei movimenti nazionali; dalla crisi violenta della coabitazione islamo-cristiana alla nascita di uno Stato-nazione turco riconosciuto a livello internazionale, ma anche indebolito dalla fine del suo pluralismo interno.
Première diffusion : 15 janvier 2019
S2 E42 • La primavera tragica di Jan Palach
5 gennaio 1968. Con l'elezione di Alexander Dubcek a segretario del Partito Comunista cecoslovacco ha inizio la cosiddetta Primavera di Praga. Dubcek si impegna ad avviare un vasto programma di riforme che incontra però la decisa reazione dell'Unione Sovietica e in agosto le truppe del patto di Varsavia entrano a Praga. In primo piano la resistenza passiva della popolazione che trova il suo simbolo in Jan Palach, un ventunenne studente di filosofia che il 16 gennaio 1969, per protesta contro l'occupazione, sacrifica la propria vita in modo terribile: si da fuoco in piazza San Venceslao, nel centro di Praga. Jan Palach muore dopo tre giorni di agonia.
Première diffusion : 16 janvier 2019
S2 E43 • La nascita del Partito Popolare Italiano
18 gennaio 1919: in un albergo romano, un piccolo gruppo di persone riunite attorno a don Luigi Sturzo, dà vita al Partito Popolare. Per la prima volta i cattolici italiani, hanno un loro partito di riferimento. Spaventata dall'avanzata del partito socialista, la gerarchia ecclesiastica rimuove il "non expedit", la disposizione di Pio IX che impedisce ai cattolici di partecipare alla vita politica, una protesta contro lo Stato Italiano per la perdita del potere temporale e la mancata indipendenza della Santa Sede. Il nuovo partito otterrà ottimi risultati alle elezioni, ma avrà vita breve. Nel 1926 il fascismo lo metterà fuori legge e il suo fondatore, don Luigi Sturzo sarà costretto prima alle dimissioni e poi all'esilio.
Première diffusion : 17 janvier 2019
S2 E44 • La Conferenza di Parigi
La Conferenza di Pace che si apre a Parigi nel gennaio del 1919, a poche settimane dalla fine della Prima Guerra Mondiale, è vista da molti come una grande occasione per costruire un futuro di tranquillità e prosperità. Ma ben presto queste speranze si infrangono contro gli interessi di ciascuno Stato, che minano quell'unità d'intenti fra i vincitori apparentemente granitica. La questione tedesca, il destino dei nuovi stati nati dopo la fine dell'impero austro-ungarico, la questione dei confini orientali dell'Italia, che rivendica con forza Fiume, sono solo alcuni delle questioni cruciali della Conferenza. Con l'utilizzo di documenti provenienti dall'Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Esteri "Passato e Presente" ripercorre uno degli eventi chiave della storia del ventesimo secolo.
Première diffusion : 18 janvier 2019
S2 E45 • Annibale il nemico di Roma
La seconda guerra punica rappresenta per il mondo antico un evento pari a un conflitto mondiale novecentesco, per la durata e le forze coinvolte. Il generale punico Annibale Barca, erede dell'odio verso il popolo che aveva messo in ginocchio la sua patria, Cartagine, quando era in vita il padre Amilcare, nel 219 a.C. provoca i Romani assediando Sagunto in Spagna, alleata di Roma.
Première diffusion : 21 janvier 2019
S2 E46 • Guido Rossa, l'operaio che sfidò le BR
Gli anni '70 sono in gran parte percorsi dalla violenza politica. Anche per la generazione del '68, dopo la strage di Piazza Fontana, la violenza diventa una risorsa per contrastare i temuti disegni reazionari della destra. È in questa fase che nascono anche i primi nuclei di lotta armata che hanno nelle Brigate Rosse il loro vertice più organizzato e agguerrito, e che toccano il loro apice con il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro. Magistrati, forze dell'ordine, giornalisti, sono i principali bersagli del terrorismo brigatista. Ma il 24 gennaio del 1979 a cadere vittima dei terroristi è anche un operaio genovese, un delegato di fabbrica iscritto al PCI: Guido Rossa. L'assassino di un esponente della classe operaia rappresenta un clamoroso salto di qualità e una scelta strategica da parte dei brigatisti che avrà significative conseguenze.
Première diffusion : 22 janvier 2019
S2 E47 • Il Concilio Vaticano II
È il 25 gennaio 1959 quando Giovanni XXIII, papa da soli tre mesi, stupisce il mondo annunciando il Concilio Ecumenico per la Chiesa universale. Il Concilio Vaticano II inizia l'11 ottobre 1962. Duemilacinquecento vescovi riuniti in San Pietro, un evento grandioso non solo per la Chiesa, ma per l'intera umanità ancora sconvolta dalla guerra mondiale che aveva provocato milioni di vittime e portato distruzione e miseria. La Chiesa si apre al mondo e al dialogo, cogliendo i segni dei tempi e calandosi nella realtà storica. Il Concilio Vaticano II si conclude sotto la guida di Paolo VI, tre anni dopo, l'8 dicembre 1965.
Première diffusion : 23 janvier 2019
S2 E48 • Le origini dell'antisemitismo nazista
L'antisemitismo affonda le proprie radici nei primi secoli del Cristianesimo. Con il tempo un pesante bagaglio di leggende, di odi e di calunnie si accumula sulle spalle del popolo di Davide che viene discriminato ed emarginato in tutti i paesi del Vecchio Continente. In Germania, nel XIX secolo, l'odio razziale si intreccia con l'ideologia del Volk, nata dall'aspirazione all'unità nazionale, conquistata solo nel 1871. Il popolo per eccellenza, per i tedeschi, è l'ariano, i cui i tratti esteriori sono il supposto riflesso delle qualità interiori. E' soprattutto il radicamento nella nazione a garantirne la superiorità morale e spirituale. Nulla, però, fa presagire quello che il Terzo Reich sarà capace di fare solo qualche decennio più tardi con l'obiettivo della distruzione del popolo ebraico. Un obiettivo da ottenersi attraverso le armi, sui campi di battaglia, e con una bonifica razziale pianificata, affidata all'efficienza burocratica di carnefici altamente specializzati, all'interno dei campi di concentramento. Questo è quanto viene stabilito dalla conferenza di Wannsee, nel gennaio 1942, quando l'antisemitismo, da teoria razziale e poi pratica politica, diventa morte sistematica.
Première diffusion : 24 janvier 2019
S2 E49 • Exodus 1947
11 luglio del 1947. Un vecchio piroscafo, stipato di profughi ebrei, prende il largo da un piccolo porto nel sud della Francia diretto in Palestina. E' l'inizio di un'odissea e di un braccio di ferro politico e diplomatico che passerà alla storia come l'affare "Exodus". Da una parte c'è il governo inglese, che detiene il mandato sulla Palestina e non intende aprire le frontiere della regione alle decine e decine di migliaia di ebrei, sopravvissuti al nazismo, che non hanno una casa dove tornare. Dall'altra, il movimento sionista, deciso ad usare il problema dei rifugiati come argomento a sostegno della causa per la quale si batte da decenni: la creazione di uno stato ebraico in Palestina. Dopo la Shoah, la riluttanza dei paesi democratici ad accogliere gli scampati e la determinazione con cui questi ultimi cercano a qualunque prezzo di raggiungere la Palestina sono, per i sionisti, prove inconfutabili della necessità storica di Israele.
Première diffusion : 25 janvier 2019
S2 E50 • La Roma dei Re
Première diffusion : 28 janvier 2019